domenica 6 dicembre 2009

Franca Maria Pace- personale pittorica


titolo: Chi dirige Chi?
Devi imparare a colorareeee!!!

Ho conosciuto Francamaria Pace attraverso alcune mostre alle quali abbiamo partecipato assieme.
Artista poliedrica ed attivissima non solo al livello di produzione artistica ma anche di presenza in mostre ed eventi, che sebbene abbia iniziato a dipingere nel 2007, sono già moltissimi gli eventi a cui ha partecipato.
Vorrei però partire un po' più da lontano a raccontare la storia artistica di Francamaria, ho avuto modo di ricevere sue confidenze, durante le quali mi ha raccontato le vicissitudini del suo percorso artistico, che inizia da molto lontano.
Una frase in particolare ne è l'inizio “Da bambina disegnavo bene, ma la mia maestra mi diceva che non sapevo colora-re.” e poi ancora “Ho lasciato il disegno alle medie, dove non mi ero molto trovata con gli insegnanti di artistica.... avevo poche idee allora da sviluppare e avevo più paura dell'altrui giudizio.”
Ha frequentato un corso di pittura però, “dove ho avuto qualche rudimento della tecnica, ma non sono arrivata all'olio perché l'insegnante di nuovo mi ha detto devi imparare a colorare!”
Immagino la delusione, forse la rabbia, il sentire dentro la necessità del segno, il vedere i colori la necessità di esprimerli alla sua maniera e non secondo i canoni scolastici. Ma si sa la scuola tende e vuole omologare, tende a dare una struttura di base o forse peggio tende a livellare la cultura di ognuno limando i picchi e colmando le valli.
Poi la necessità di confrontarsi con se stessa il cercare i maestri, lo studiare testi di disegno e pittura... ha rincontrato la possibilità di raccontare i suoi sogni, di esprimere i suoi sentimenti.
Ad un cero momento ha superato “la paura dell'altrui giudizio”, ha capito che un artista lavora prima per se stesso poi per gli altri, il che non vuole dire essere egoisti, ma solamente che un artista ha la capacità di comunicare con gli altri attraverso la sua attività attraverso la sua opera.
Anche se a volte è necessario un trauma per superare l'ostacolo; dice lei stessa “in un periodo faticoso per la mia famiglia ho ripreso a disegnare.”
Nel lavoro di Francamaria si legge il sofferto itinerario artistico, certamente non ancora concluso ma già definito nel suo cammino futuro. Sempre le sue opere ci spingono ad interrogarci sul dramma e l'incertezza del momento in cui viviamo.
Non vuole, come non lo è mai stata, essere omologata, ha le sue idee che manifesta apertamente.
Così come si nota la superata paura del colore “ I colori uso quelli che mi detta la testa”
Le sue opere sono realizzate con colori puri, a volte il tratto apparentemente incerto, le figure contornate da un tratto di colore scuro, come a ricercare la forma immaginata come in un dégià vu, il cercare di ricollegarsi al pensiero che ne ha scaturito la nascita.Proprio queste caratteristiche danno al lavoro Francamaria una connotazione unica.